Persone con storie ed origini diverse ma accomunate, tutte quante, dalla stessa incrollabile passione.

FABIO
Provenienza: Milano
Il suo cavallo del cuore era, quel giorno, in copertina
su Paris Turf. Ha sfiorato per poco un tris irripetibile nell’Arc.
Una vera e propria regina, anzi un Re visto che spesso, in pista,
ha steso pure i migliori maschi a livello mondiale.
Enable!

ANTONELLO
Provenienza: Roma
Cavallo del cuore risale a fine anni ’70 e si chiama INFATTI.
Grazie a lui, Antonello entrò per la prima volta al tondino.
Oggi, grazie ad AGIATO, al tondino è tornato da vincitore.
Da un avverbio, Infatti, ad un aggettivo qualificativo, Agiato,
il salto di categoria è di quelli importanti!
PIERVINCENZO
Provenienza: Napoli

Sportivo e campano doc. Sui campi di basket, guida le squadre
in veste di mister mentre quando scende in pista veste i panni
del tifoso, sempre con stile. Il suo cavallo del cuore è femmina,
Moonlight Cloud che ha ammirato vincere per ben due volte
in Francia. Ma il suo sogno è vincere il Città di Napoli con Agiato.
DIRITTI & DOVERI dei MEMBRI
– Ogni associato può detenere da un minimo di uno a un massimo di 100 quote del cavallo sindacato
– Ogni associato deve rispettare i requisiti richiesti dal MIPAAF
per essere proprietario di cavalli da corsa e autocertificarlo.
– Deve sottoscrivere un contratto con EQUOS RACING TEAM
di associazione in partecipazione con apporto di capitali, cosi come definito dal Codice Civile
– Deve delegare la gestione della carriera di corse al MANAGER di EQUOS RACING TEAM
– Ogni quota comprende un centesimo del costo del cavallo, piu un centesimo del costo di mantenimento per un periodo definito nel contratto, piu il diritto di rinnovo del contratto per ulteriori periodi pagando solo i costi di gestione, piu la partecipazione a tutte le iniziative del EQUOS CLUB
– Ogni quota da diritto a un centesimo dei premi vinti, dedotto 4% di tasse e 10%
di quota EQUOS RACING TEAM, e un centesimo dell’eventuale prezzo di rivendita, dedotto il 10% di competenza di EQUOS RACING TEAM
Le dieci regole per i proprietari
Il decalogo per diventare proprietario di un cavallo al galoppo o al trotto in Italia:
1) Acquistare un cavallo o una quota di esso privatamente o alle aste nazionali e/o internazionali.
2) Individuare un allenatore patentato per inviare il cavallo in allenamento e concordare con lui i costi della pensione ed accessori.
3) Scegliere il nome e la forma giuridica della futura scuderia sotto cui il cavallo correrà (può essere sia in forma societaria che privata, o nome assunto: ad esempio Mario Rossi decide di correre sotto Red stable).
4) Costituire una società se questa è la scelta.
5) Scaricare dal sito del Mipaaf la modulistica per richiedere i colori; compilarla accuratamente compresi i vari moduli di autocertificazione (assenza Carichi pendenti etc) allegare tutti i documenti richiesti, prestare molta attenzione alla compilazione.
6) Scegliere i colori della giubba della scuderia e le varie soluzioni geometriche tra quelle indicate sui modelli Mipaaf (bisognerà Indicare tre soluzioni).
7) Pagare gli oneri per i colori come da circolari vigenti sul conto della Tesoreria dello stato (possono essere pagati annualmente o per un triennio con un forte risparmio) attenzione se si sceglie il nome assunto ha un costo maggiore.
8) Inviare tutto via pec al Ministero ed attendere la determina di concessione dei colori (di solito 20 giorni circa).
9) Creare una propria identità digitale ed iscriversi al portale del Mipaaf (Sian) per monitorare documenti aggiuntivi, premi in pagamento e comunicazioni varie.
10) Rivolgersi ad un rivenditore autorizzato per realizzare la giubba secondo i colori scelti ed autorizzati dal Mipaaf.

Le dieci domande fondamentali per i fini fiscali
1) Come si distingue il proprietario “amatoriale” da quello “professionale”?
Il proprietario che svolge l’attività in forma individuale, senza nessuna organizzazione di mezzi, generalmente con un numero di cavalli molto limitato, affidandoli ad un allenatore che provvede ad ogni funzione riguardo alla cura, al mantenimento e all’allenamento dell’animale, rientrerà naturalmente fra i proprietari “amatoriali”.
Diversamente rientrerà fra i proprietari “professionali” e dovrà pertanto aprire le relative posizioni (partita Iva, Iscrizione presso la Camera di Commercio, Inps ecc.) presso gli Istituti preposti ed adempiere a tutti gli obblighi connessi con una attività d’impresa.
2) Quali sono gli obblighi ai fini delle imposte sui redditi a carico del proprietario “amatoriale” ?
Gli obblighi fiscali a carico del proprietario amatoriale si limitano al pagamento di un’imposta sostitutiva pari al 4% sui premi vinti. Di tale adempimento si fa carico direttamente il ministero delle Politiche Agricole e Forestali che effettua la trattenuta all’atto del pagamento del premio e provvede al relativo versamento all’Agenzia delle Entrate. Lo stesso Ministero al termine dell’anno fiscale invia la relativa Certificazione Unica al proprietario che non dovrà però inserirla nella propria dichiarazione dei redditi essendo tale tassazione già “a titolo definitivo” con l’applicazione della ritenuta anzidetta.
3) Quali sono gli obblighi ai fini delle imposte indirette (Iva) a carico del proprietario “amatoriale” ?
Nessun adempimento sarà dovuto ai fini Iva dal proprietario “amatoriale”.
4) Vi sono altre oneri fiscali a carico del soggetto “amatoriale “ ?
No, nessun altra imposta specifica è prevista a carico del proprietario amatoriale.
5) Quali sono gli obblighi ai fini delle imposte dei redditi a carico del proprietario “professionale” ?
In questo caso l’attività di scuderia di cavalli da corsa è finalizzata a realizzare un lucro attraverso la partecipazione dei cavalli a gare agonistiche o alla loro vendita. Ha quindi natura commerciale e deve essere considerata un’impresa a tutti gli effetti. I premi vinti e le plusvalenze derivanti dalla vendita dei cavalli costituiranno gli elementi positivi di reddito mentre i costi afferenti all’attività e le eventuali minusvalenze costituiranno gli elementi negativi. Dalla loro differenza si ottiene l’utile o la perdita di impresa che sarà soggetto alla normale tassazione prevista per ogni impresa. In questo caso il 4% trattenuto dal Mipaaf costituirà una tassazione a titolo d’acconto che potrà essere dedotto dalle imposte dovute, o in caso di perdita, utilizzato in compensazione con altre imposte o contributi (ad esempio Iva, Inps ecc.).
6) Quali sono gli obblighi Iva per una scuderia “professionale” ?
La gestione di scuderie di cavalli utilizzati per l’attività agonistica svolta in modo professionale rientra fra le attività di natura commerciale, e di conseguenza si devono porre in essere tutti gli adempimenti previsti per il regime Iva ordinario.
7) Nel caso di scuderia “professionale” i premi vinti sono soggetti ad Iva ?
La vera particolarità di rilievo del settore è costituita dal fatto che la legge dispone che sono imponibili con aliquota Iva ordinaria i premi corrisposti a soggetti, proprietari o gestori di almeno cinque cavalli da corsa, che devono iscriversi entro il mese di dicembre dell’anno precedente a quello in cui richiedono l’applicazione dell’Iva in un apposito registro tenuto dal Mipaaf.
Le scuderie di cavalli non iscritte nell’elenco sopra indicato non applicano l’Iva sui premi ricevuti. La mancata applicazione dell’Iva sui premi al traguardo comporta però l’impossibilità di dedurre l’Iva pagata sugli acquisti.
8) Nel caso di iscrizione nell’apposito registro, l’Iva sui premi vinti viene effettivamente corrisposta ?
No, per effetto del meccanismo dello Split Payment (o “scissione dei pagamenti”) le fatture emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione riportano l’Iva normalmente esposta ma che non viene incassata dalla Scuderia. In questo caso il soggetto tenuto al versamento dell’Iva all’erario è il cliente indicato in fattura (in questo caso il Mipaaf).
9) Quali sono le altre imposte a carico delle scuderie “professionali”?
Oltre alle suddette imposte la scuderia sarà soggetta all’imposizione Irap come una qualsiasi altra impresa.
10) Le perdite subite dalla scuderia “professionale” sono deducibili ?
Se il risultato fiscale dell’impresa dà luogo a una perdita, questa può essere compensata con altri redditi d’impresa o di partecipazione posseduti nei limiti imposti dall’art. 8 del Testo unico sulle imposte dirette.

Le dieci attività del manager
1) Fissare gli obiettivi agonistici da raggiungere con ogni cavallo.
2) Curare la programmazione di ogni cavallo, in accordo con lo staff tecnico.
3) Programmare e selezionare, in accordo con lo staff tecnico, ogni acquisto.
4) Selezionare gli allenatori con cui collaborare
5) Supervisionare la vita agonistica di ogni cavallo e garantire l’adozione di metodologie di lavoro valide ed efficienti.
6) Funzionare da punto di riferimento per gli associati, coordinando le relazioni interne.
7) Rappresentare gli associati di fronte all’allenatore.
8) Funzionare da filtro tra allenatore ed associati su ogni aspetto tecnico.
9) Animare il gruppo attraverso la promozione di eventi sportivi e conviviali.
10) Garantire il rispetto delle regole di condotta all’interno del gruppo.
